Aerofagia

Introdurre aria nello stomaco quando si mangia è normale e non determina uno stato di malessere, ma quando questa quantità di aria diventa eccessiva, si va incontro ad un disturbo gastrointestinale, tanto comune quanto fastidioso e spesso invalidante, poiché compromette i rapporti sociali di chi ne soffre.

Si tratta di quella sensazione di aria nella pancia che prende il nome di aerofagia, un disturbo dell’apparato digerente che può essere il campanello di allarme di altre problematiche più gravi.

Cos’è l’aerofagia

L’eccessiva quantità di aria all’interno dello stomaco che dà inizio all’aerofagite si manifesta con il rigonfiamento a livello addominale, a cui seguono episodi frequenti di meteorismo, dolore all’addome, eruttazioni e flatulenza. Non si tratta, dunque, di un comune gonfiore addominale, poiché questo disturbo diventa anche imbarazzante per le persone che ne sono affette. Esistono, però, dei rimedi per curare l’aerofagia e contrastare i sintomi più comuni.

Sintomi dell’aerofagia

Spesso l’aerofagia viene confusa con il meteorismo, anche se i sintomi di quest’altra disfunzione gastrointestinale sono più accentuati e con un’importante emissione di gas intestinali. Comunemente, l’aerofagia si manifesta con:

  • senso di pesantezza allo stomaco;
  • gonfiore addominale;
  • dolore addominale;
  • eruttazioni continue;
  • flatulenze più o meno maleodoranti.

Cause dell’aerofagia

Come accennato, la causa più comune dell’aerofagia è l’aver ingerito una quantità di aria eccessiva rispetto al normale durante i pasti, magari perché si mangia e beve troppo velocemente e senza masticare il cibo adeguatamente, ma l’aria si accumula nell’apparato digerente anche quando si fuma e si consumano chewing-gum.

Altre cause legate alle abitudini alimentari sono il consumo eccessivo di bibite gassate, di latte e derivati, un’alimentazione poco varia e ricca di fibre, carboidrati e alcuni alimenti ad alta percentuale di grassi, che fermentano nello stomaco e rallentano il processo di digestione, contribuendo al senso di gonfiore e alla formazione di gas nell’intestino.

Esistono anche delle cause psicologiche legate all’aerofagia, infatti si parla di aerofagia da ansia quando si manifesta in seguito ad uno stato ansioso o ad un forte periodo di stress, e spesso viene accompagnata anche da stitichezza.

Come per molti altri disturbi intestinali, l’aerofagia è il campanello di allarme di altre patologie dell’apparato digerente, fra cui la gastrite, la presenza di ulcere, la sindrome dell’intestino (o colonirritabile, l’alterazione della flora intestinale (disbiosi) e il batterio intestinale.

Aerofagia in gravidanza

Se l’aerofagia dovesse presentarsi in gravidanza, non bisogna allarmarsi poiché questo disturbo, insieme alla stitichezza e al bruciore di stomaco, si attenua dopo aver partorito. La sua comparsa è causata dai continui cambiamenti ormonali a cui è sottoposta la donna in questo periodo, per via dell’alta produzione di progesterone che rilassa i muscoli lisci, compresi quelli dell’intestino, e rallenta la sua normale funzione, oltre ad essere dovuta all’aumento di peso dell’utero che, premendo sullo stomaco e sull’intero apparato digerente, rallenta la digestione.

Si consiglia di non assumere medicinali per curare l’aerofagia in gravidanza ma di fare attenzione all’alimentazione: meglio consumare pasti leggeri ma ricchi di vitamine e proteine e masticare lentamente. Se, nonostante questi accorgimenti, l’aerofagia persiste dopo il parto, si consiglia di consultare il medico.

Aerofagia: le cause psicologiche

Come già accennato, le cause dell'aerofagia possono essere diverse, ma spesso hanno una componente psicologica. Infatti, alcune persone tendono a inghiottire più aria quando sono ansiose, stressate, nervose o preoccupate. Questo comportamento può diventare un'abitudine inconscia che si ripete anche in situazioni normali.

L'aerofagia può anche essere influenzata da fattori ambientali, come il rumore, il caldo o il freddo, che possono aumentare lo stato di agitazione o di disagio. Per prevenire e curare l'aerofagia di origine psicologica, è importante individuare le cause scatenanti e cercare di affrontarle con l'aiuto di uno psicologo o di un terapeuta. Inoltre, è utile seguire alcuni consigli pratici, come mangiare lentamente, masticare bene, evitare le bevande gassate e le gomme da masticare, respirare profondamente e rilassarsi.

Come curare l’aerofagia

Un trattamento efficace per contrastare l’aerofagia è quello di assumere degli integratori in grado di ridurre la sensazione di gonfiore ed eliminare i gas presenti nello stomaco, associati ad un trattamento a base di probiotici che aiutano a ristabilire l’equilibrio della flora batterica intestinale alterata.

Inoltre, è importante modificare la propria masticazione perché, come detto, masticare bene il cibo, con la bocca chiusa, e ingoiarlo più lentamente, evita l’eccessivo ingresso di aria nello stomaco. Anche bere a piccoli sorsi è importante, ed evitare bevande troppo calde o troppo fredde. Inoltre, per favorire la discesa del cibo nello stomaco, si consiglia di mangiare in una posizione comoda, con la schiena dritta, e fare una passeggiata di almeno 15 minuti dopo ogni pasto.

Rimedi per l’aerofagia

Altri rimedi molto efficaci per la cura dell’aerofagia riguardano un cambiamento del proprio regime alimentare. A chi soffre di aerofagia si consiglia una dieta povera di carboidrati, fruttosio, lattosio, raffinosio e sorbitolo, tutti elementi che favoriscono la formazione di gas intestinali. I cibi da evitare sono: asparagi, broccoli, carciofi, cavoli, cipolle, frumento, mele, pere, pesche, prugne, gli alimenti ricchi di fibre (avena, fagioli, piselli) e gli insaccati.

È meglio consumare, invece, molti cereali (riso, miglio, grano saraceno), frutta e verdura (arance, banane, finocchi, mirtilli, radicchio), formaggi e latticini senza lattosio (il formaggio stagionato ne è privo) e bere bevande probiotiche.