Ritenzione idrica

Ritenzione idrica

Molto diffusa tra le donne, la ritenzione idrica è un disturbo legato alla microcircolazione. Si tratta di un rallentamento nella regolare attività del sistema venoso e dei vasi linfatici, e dunque della microcircolazione locale, a causa del quale l’organismo tende a trattenere i liquidi.

Sebbene la microcircolazione sia lo stesso fattore che causa la cellulite, la ritenzione idrica è una forma più lieve di quest’altra patologia, una sorta di “primo stadio”, di anticamera della cellulite, e per questo viene anche chiamata stadio edematoso.

Pertanto, ritenzione idrica e cellulite non sono sinonimi, ma la prima potrebbe degenerare nella seconda se non si interviene con delle cure per eliminare la ritenzione idrica.

Cos’è la ritenzione idrica

Quando nell’organismo avviene il ristagno dei liquidi, nei tessuti si formano degli edemi che, insieme alle tossine (le quali influiscono sul metabolismo cellulare), indicano un accumulo di liquidi negli spazi interstiziali (cioè tra una cellula e l’altra); questo accumulo è responsabile della sensazione di gonfiore e pesantezza alle gambe e della comparsa di quegli inestetismi della pelle che caratterizzano la ritenzione.

Al contrario, la mancanza di umidità dei tessuti, ossia di idratazione nella pelle, causano la xerosi, la cosiddetta pelle secca.

Il gonfiore anomalo (edema) tipico della ritenzione idrica, infatti, si localizza principalmente nelle zone del corpo più predisposte di altre al deposito di tessuto adiposo, come l’addome e gli arti inferiori, interessando in particolare le cosce, i glutei e le caviglie. Per questo motivo, il primo sintomo della ritenzione idrica sono le gambe pesanti.

Sintomi della ritenzione idrica

Oltre al riconoscibile gonfiore alle gambe, è semplice capire se si ha la ritenzione idrica, poiché basta osservare la pelle: se il colorito non è omogeneo, se alcune zone appaiono più calde al tatto e arrossate e altre zone sono più fredde, pallide e lucide, questi sono sintomi della ritenzione idrica. Inoltre, per riconoscere la ritenzione basta premere un dito sulla zona arrossata e se l’area diventa bianca per alcuni secondi e solo dopo riprende il suo colore, e se il tessuto cutaneo sembra “gommoso”, non rimangono dubbi.

Le persone colpite da stadi più gravi di ritenzione idrica, sebbene siano meno frequenti, riportano anche

  • ridotte capacità di movimento, soprattutto se buona parte dell’accumulo di liquidi è localizzato alle caviglie, 
  • disturbi gastrointestinali o perdita di appetito, se ad essere interessata è la zona addominale, 
  • difficoltà respiratorie e mal di testa, se la ritenzione colpisce la parte superiore del corpo.

La diagnosi di ritenzione idrica viene confermata dall’esame delle urine, poiché determina le concentrazioni dei vari sali minerali, fra cui il sodio.

Cause della ritenzione idrica

La comparsa della ritenzione idrica è associata a varie cause, alcune di natura genetica, altre legate alla presenza di alcune patologie, altre ancora correlate a scorrette abitudini alimentari e comportamentali che diventano anche fattori predisponenti per la ritenzione:

  • malfunzionamento della circolazione sanguigna venosa e linfatica;
  • presenza di patologie come l’insufficienza cardiaca o renale, patologie della vescica o del fegato, ipertensione arteriosa (pressione alta), alterato metabolismo glicemico insulino resistenza;
  • uso prolungato di farmaci antinfiammatori, cortisonici, terapia ormonale sostitutiva in menopausa;
  • rapida perdita di peso e sovrappeso;
  • disidratazione;
  • gravidanza e menopausa ma, in generale, tutte le alterazioni ormonali dei livelli di estrogeni frequenti durante il ciclo mestruale;
  • stress e ansia;
  • alimentazione ad alto contenuto di sodio;
  •  intolleranza al lattosio o altre allergie alimentari;
  • fumo e alcol;
  • sedentarietà, postura e camminata scorretta, tenere spesso le gambe accavallate, scarsa tonicità dei muscoli delle gambe, tutti fattori che danneggiano la circolazione, riducendo la presenza di ossigeno nei tessuti;
  • indossare abiti troppo stretti o tacchi troppo alti;
  • vicinanza alle fonti di calore come stufe e camini.

Come curare la ritenzione idrica

Ma come si combatte la ritenzione idrica? I trattamenti consigliati per ridurre la ritenzione ed eliminarla sono:

  • scrub per rimuovere le cellule morte;
  • fanghi per dilatare i pori;
  • creme anticellulite, per prevenirne la comparsa;
  • microterapia, per smaltire i liquidi trattenuti dal grasso;
  • massaggi linfodrenanti, per favorire il drenaggio dei fluidi linfatici e ridurre i ristagni.

Rimedi per la ritenzione idrica

Ma esistono anche dei rimedi utili a prevenire la ritenzione idrica o ad alleviare i sintomi di questo fastidioso quanto imbarazzante inestetismo fisico, tutti legati ad uno stile di vita sano e alle buone abitudini alimentari.

  • mangiare cibi disintossicanti, ricchi di fibre, antiossidanti, liquidi e poveri di sale, magari accelerando il processo di sgonfiamento con degli integratori drenanti;
  • bere tra 1,5 e 2 litri di acqua al giorno, essenziale per la rimozione dei liquidi trattenuti dai tessuti;
  • fare attività fisica, necessaria a rafforzare i muscoli di gambe, cosce e glutei, e ginnastica posturale, per migliorare la postura e ridurre eventuali difficoltà;
  • ridurre drasticamente il consumo di alcolici e il fumo di sigaretta;
  • indossare abiti e scarpe comode (né troppo alte né troppo basse), per non ostacolare la circolazione sanguigna.