Le varici o vene varicose sono delle dilatazioni delle vene superficiali delle gambe, che appaiono tortuose, gonfie e sporgenti. Si tratta di una forma di insufficienza venosa, cioè di un'alterazione del ritorno del sangue dalle gambe al cuore, che provoca ristagno di sangue nelle vene e aumento della pressione venosa.
Perché si formano le varici?
Le vene delle gambe hanno delle valvole che impediscono al sangue di refluire in senso contrario, facilitando il ritorno venoso contro la forza di gravità. Quando queste valvole si indeboliscono o si danneggiano, il sangue tende a ristagnare nelle vene, causando la loro dilatazione e deformazione. Questo fenomeno si chiama varicosità o varice.
Le varici possono essere classificate in base alla loro gravità in:
varici primarie: sono quelle che si formano senza una causa apparente, per fattori genetici, ormonali, posturali o legati allo stile di vita;
varici secondarie: sono quelle che si sviluppano a seguito di una malattia o di un trauma che compromette il sistema venoso profondo, come una trombosi venosa profonda, una compressione estrinseca o una fistola artero-venosa;
varici reticolari: sono delle piccole varici che si formano sotto la pelle, di colore bluastro o violaceo, e che non causano sintomi;
teleangectasie: sono delle dilatazioni dei capillari sanguigni più piccoli e superficiali, di colore rosso o viola, che si manifestano come una rete di filamenti sulla pelle.
Come si diagnosticano le varici
La diagnosi delle varici si basa sull'esame clinico del paziente, nel corso del quale vengono valutate presenza, localizzazione, dimensione e grado di varicosità delle vene. Inoltre, si possono effettuare alcuni esami strumentali:
1. l'ecodoppler venoso, che è una tecnica ecografica che permette di visualizzare le vene e di misurare il flusso e la direzione del sangue al loro interno, evidenziando eventuali alterazioni delle valvole o delle pareti venose
2. la flebografia, che è una radiografia delle vene dopo l'iniezione di un mezzo di contrasto, che permette di valutare la morfologia e la pervietà delle vene
Le varici possono causare diversi sintomi, tra cui:
- gambe pesanti e gonfiore alle gambe
- crampi notturni ai polpacci
- alterazioni della pelle, come secchezza, desquamazione, eczema, iperpigmentazione o ulcere
- tromboflebiti superficiali, cioè infiammazioni delle vene varicose con formazione di coaguli
- emorragie spontanee o traumatiche dalle vene varicose
- complicanze più gravi, come trombosi venosa profonda o embolia polmonare
Come prevenire le varici
La prevenzione delle varici si basa su alcuni accorgimenti che mirano a migliorare il ritorno venoso e a ridurre la pressione sulle vene delle gambe. Senz’altro aiutano il controllo del peso, uno stile di vita sano, l’assunzione di almeno due litri d’acqua al giorno e la pratica di una regolare attività fisica, preferendo gli sport a basso impatto come il nuoto, la bicicletta o la camminata. Da evitare o almeno ridurre, invece, gli sport ad alto impatto (che vedremo fra poco).
Altra raccomandazione è quella di non stare troppo tempo in piedi o seduti, alternando momenti di riposo a movimenti delle gambe. Se si ritiene di essere una categoria a rischio, è consigliato inoltre l’uso di calze elastiche a compressione graduata, che esercitano una pressione decrescente dalle caviglie alle cosce e favoriscono il flusso del sangue verso l'alto.
Gli sport che favoriscono le vene varicose
Gli sport ad alto impatto sono quelli che comportano movimenti bruschi, salti o sollecitazioni intense sulle gambe, come la corsa, il salto con la corda, il basket, il volley, il calcio o il sollevamento pesi. Questi sport aumentano la pressione intra-addominale e intratoracica e ostacolano il ritorno venoso dalle gambe al cuore. Inoltre, provocano microtraumi ripetuti sulle pareti venose, favorendo il loro indebolimento e dilatazione.
Varici: quali sono gli sport consigliati e quali da evitare
Tra gli sport consigliati per chi ha le vene varicose, ci sono quelli che prevedono un movimento ritmico e continuo delle gambe, senza sollecitazioni eccessive o impatti violenti. Questi sport favoriscono il ritorno venoso verso il cuore, grazie all'azione della pompa muscolare e alla contrazione delle valvole venose.
Alcuni esempi di sport adatti sono:
camminata veloce e jogging: sono attività aerobiche che migliorano l'ossigenazione dei tessuti e l'elasticità delle vene. Si consiglia di praticarle su terreni morbidi e con scarpe adatte, evitando di correre troppo veloce o troppo a lungo
nuoto: è uno sport completo che coinvolge tutto il corpo e che sfrutta la pressione idrostatica dell'acqua per facilitare il flusso sanguigno. Inoltre, l'acqua fresca ha un effetto tonificante sulle vene. Si consiglia di nuotare almeno due volte a settimana, alternando stili diversi
nordic walking: è una camminata con l'ausilio di bastoncini che permette di aumentare il consumo calorico e di coinvolgere anche la parte superiore del corpo. Si tratta di un'attività adatta a tutti, che migliora la postura e la coordinazione
pilates: la disciplina si basa sul controllo della respirazione e sul rafforzamento dei muscoli profondi. Aiuta a migliorare l'equilibrio, la flessibilità e la circolazione. Si consiglia di praticarlo con l'aiuto di un istruttore qualificato, seguendo il proprio ritmo
yoga: non uno sport, ma una pratica millenaria che combina esercizi fisici, respiratori e mentali. Favorisce il rilassamento, la consapevolezza del corpo e la prevenzione delle malattie. Alcune posizioni sono particolarmente benefiche per le gambe, come quella della candela o del pesce
Tra gli sport sconsigliati per chi ha le vene varicose, ci sono invece quelli che comportano un forte impatto sulle gambe, una sollecitazione eccessiva dei muscoli o una manovra di valsalva (spingere con la glottide chiusa). Questi sport possono infatti aumentare la pressione nelle vene e peggiorare il quadro clinico.
Alcuni esempi di sport da evitare sono:
body building: è uno sport che richiede un grande sforzo muscolare e che provoca una dilatazione delle vene superficiali. Inoltre, l'uso di integratori o sostanze dopanti può alterare il sistema ormonale e vascolare.
sport ad alto impatto: sono sport che prevedono salti, scatti o cambi di direzione, come il basket, il tennis o il calcio. Questi sport possono causare traumi alle gambe, favorire la formazione di trombi o provocare emorragie nelle vene varicose.
sport statici: sono sport che richiedono una posizione fissa o prolungata, come il golf, l'equitazione o il ciclismo. Questi sport possono ostacolare il ritorno venoso e causare gonfiore e stasi nelle gambe.
Vene Varicose: Cure e Terapia
Oltre a praticare uno sport adeguato, chi ha le vene varicose può ricorrere ad altri rimedi per alleviare i sintomi e prevenire le complicazioni.
L'uso di calze elastiche: sono calze apposite che esercitano una compressione graduata sulle gambe, facilitando il flusso sanguigno e riducendo il gonfiore. Si consiglia di indossarle al mattino, prima di alzarsi dal letto, e di toglierle alla sera, prima di coricarsi. Le calze devono essere scelte in base alla misura e alla classe di compressione, seguendo il parere del medico.
L'applicazione di gel o creme: sono prodotti che contengono principi attivi naturali, come l'escina, il rusco o la centella asiatica, che hanno proprietà antinfiammatorie, vasoprotettrici e antiedemigeni. Si consiglia di applicarli con un leggero massaggio dal basso verso l'alto, due volte al giorno.
L'assunzione di integratori o farmaci che agiscono dall'interno, migliorando la funzionalità e la resistenza delle vene. Tra gli integratori più usati ci sono quelli a base di flavonoidi, come la diosmina o l'esperidina, che hanno un'azione antiossidante e antinfiammatoria. Tra i farmaci più prescritti ci sono quelli flebotonici, come la troxerutina o il pentossifillina, che aumentano il tono delle pareti venose e prevengono la formazione di coaguli.
L'esecuzione di esercizi specifici: sono esercizi mirati a stimolare la circolazione delle gambe, da fare quotidianamente a casa o in ufficio. Tra questi, ci sono:
la pedalata: consiste nel simulare una pedalata in bicicletta tenendo le gambe sollevate. Si può fare sdraiati sul letto o su un materassino per fare yoga
apertura e chiusura delle gambe: distendere le gambe in avanti e poi aprirle e chiuderle alternativamente
le rotazioni: ruotare le caviglie in senso orario e antiorario
flessioni tallone-punta: consiste nel sollevare alternativamente il tallone e la punta dei piedi. Si può fare seduti o in piedi, appoggiandosi a un sostegno
flessioni delle dita dei piedi: contrarre e rilassare le dita dei piedi
piedi uniti: tieni i piedi uniti e sollevali da terra
in punta di piedi: consiste nel sollevarsi in punta di piedi e poi abbassarsi lentamente. Da fare in piedi, appoggiandosi a un sostegno.