Piaghe da decubito
Le piaghe da decubito sono una complicazione che si manifesta nelle persone allettate a causa dell’incapacità di girarsi in autonomia per cambiare posizione a letto. È un disturbo che aumenta di intensità in maniera graduale, e più si sviluppa, più peggiora, con conseguente crescita del dolore percepito dalla persona allettata. Pertanto, è necessario intervenire subito con le cure adeguate alla medicazione delle piaghe da decubito, in modo da evitare la comparsa di danni anche gravi per la persona colpita.
Cosa sono le piaghe da decubito
Chiamate anche ulcere da pressione, ulcere da decubito o lesioni da pressione, si tratta di lesioni della pelle e dei tessuti, che interessano l’epidermide, il derma e gli strati sottocutanei; la sua evoluzione è necrotica, poiché le cellule e i tessuti interessati “muoiono”, e possono raggiungere i muscoli e le ossa nella loro forma più grave.
Queste ulcere si formano soprattutto nelle parti del corpo che sono soggette per più tempo alla pressione del corpo quando la persona vive tutta la giornata (o gran parte) distesa a letto o in posizione seduta sulla sedia a rotelle, dunque è molto comune la comparsa delle piaghe da decubito nella regione sacrale (cioè tra i glutei), nella nuca e nei talloni.
Dalle piaghe da decubito si guarisce ma si può anche morire a causa loro se non vengono curate adeguatamente e tempestivamente, perché le lesioni che non guariscono possono facilmente infettarsi, l’infezione si può complicare, danneggiando e compromettendo il funzionamento dei tessuti (sepsi). Altri casi con cattive conseguenze delle piaghe da decubito sono quelli in cui le condizioni di salute che hanno determinato l’allettamento della persona e il loro decorso impediscono la guarigione delle lesioni.
Sintomi delle piaghe da decubito
Il primo segnale che indica una lesione da decubito è l’arrossamento della cute soggetta a pressione; poco tempo poco, si manifesta un progressivo approfondimento della lesione che interessa il sottocute, il tessuto muscolare e adiposo. La profondità e la gravità delle piaghe da decubito, dunque, vengono stabilite in base al grado di approfondimento delle lesioni, che viene suddiviso in 4 stadi:
- Stadio 1, eritema non sbiancabile: la lesione interessa solo l’epidermide, dunque la pelle è di colore rosso/rosa, con un eritema fisso sulla cute sotto pressione (generalmente in corrispondenza di una sporgenza ossea), che può essere più caldo o più freddo dell’area circostante, ma non c’è una lesione aperta. Questo primo stadio delle ulcere da decubito non è facilmente riconoscibile nelle persone con la pelle più scura.
- Stadio 2, perdita cutanea a spessore parziale: epidermide e derma vengono coinvolti dalla piaga da decubito, che appare poco profonda, lucida o secca, un’ulcera superficiale dal colore ancora rosso/rosa; la cute in superfice inizia a sfaldarsi, formando abrasioni e/o vesciche, ma il tessuto non è ancora devitalizzato.
- Stadio 3, perdita cutanea a spessore totale: la lesione si estende al tessuto sottocutaneo fino alla fascia muscolare, ma non la danneggia, seppure il disturbo sia già ad uno stadio invalidante; la cavità dell’ulcera è abbastanza profonda e può essere visibile il grasso sottocutaneo, anche se le ossa, i tendini e i muscoli non sono ancora esposti. Se la lesione interessa zone del corpo più adipose come il sedere e la zona sacrale, questo stadio di piaghe è molto doloroso, mentre in punti come orecchie, ponte del naso, malleoli e occipiti, privi di tessuto sottocutaneo, le ulcere non sono così tanto profonde. In questo stadio, le piaghe da decubito possono causare la formazione della cellulite, un’infezione batterica che colpisce la cute e i tessuti sottostanti.
- Stadio 4, perdita del tessuto a spessore totale: l’area ulcerata ha raggiunto tutti i tessuti, la cute è completamente sfaldata e i muscoli, i tendini e le ossa sottostanti sono esposti, con possibile presenza di tessuto devitalizzato in alcuni punti della ferita. Inoltre, dalle lesioni fuoriescono abbondanti quantità di liquidi, sali minerali e proteine, indebolendo la persona allettata e compromettendone il quadro clinico. In questo stadio, l’esposizione delle ossa può complicarsi in osteomielite, una grave infezione dell’osso.
Cause delle piaghe da decubito
Ciò che causa la comparsa delle piaghe da decubito è l’assunzione di una posizione statica con conseguente immobilità per un tempo prolungato. A determinare questa condizione sono le situazioni in cui viene resa necessaria la diminuzione della mobilità a causa di un’ingessatura agli arti inferiori, al busto o al bacino, una degenza ospedaliera prolungata, una gravidanza a rischio, un’obesità grave, lesioni del midollo spinale o in caso di patologie neurologiche come la SLA, la demenza senile, il morbo di Alzheimer.
Inoltre, alcuni fattori di rischio che favoriscono la comparsa delle ulcere da decubito sono l’anzianità (età > 65 anni), perché la pelle degli anziani è più sottile e una lesione/ferita si rimargina più lentamente, le situazioni che comportano una ridotta capacità di guarigione delle ferite (a causa di diabete, immobilità, insufficienza venosa), l’esposizione a sostanze irritanti per la pelle, magari per via di un’incontinenza urinaria e/o fecale, e la malnutrizione, poiché una dieta non adeguatamente bilanciata aumenta il rischio di sviluppo delle ulcere da decubito, oltre a rallentare il processo di guarigione.
Ma perché compaiono le piaghe da decubito? In pratica, quando si è costretti a stare a letto o ad assumere la stessa posizione per molte ore, avviene una compressione dei vasi sanguigni a livello cutaneo alla quale segue un aumento della pressione e l’ostruzione dei vasi; il mancato apporto di sangue per qualche ora, dunque, fa morire lo strato esterno della pelle e questa cute morta si degrada (necrosi dei tessuti), favorendo la comparsa di una piaga aperta, che è appunto l’ulcera da decubito.
Un’altra causa che contribuisce allo sviluppo delle piaghe da decubito è la trazione della pelle, che riduce l’afflusso di sangue alla cute. Ciò avviene quando la persona allettata viene fatta sedere su un letto inclinato, dunque la pelle viene “stirata”, perché lo strato cutaneo superficiale rimane a contatto con le lenzuola, mentre i muscoli e i tessuti sottostanti vengono spinti verso il basso dalla gravità. Questa trazione della pelle causa un effetto simile alla pressione del sangue, per cui la conseguenza sono le lesioni ulcerose.
Anche lo sfregamento della pelle contro il pigiama o le lenzuola può causare l’insorgenza delle piaghe da decubito, oltre che peggiorare il loro stadio: la frizione pelle-tessuto (che avviene quando si solleva la persona distesa per metterla seduta), infatti, può far cadere gli strati cutanei superficiali.
Infine, anche il contatto con il sudore o l’urina può comportare il rischio di comparsa delle piaghe per la persona allettata. Se la cute è a contatto con l’umidità, aumenta la frizione della pelle, si indebolisce e si danneggia lo strato esterno che la protegge.
Come curare le piaghe da decubito
Il trattamento per le piaghe da decubito consiste nell’alleviamento della compressione delle zone più sensibili, nell’adeguata pulizia e medicazione delle lesioni, nel controllo delle infezioni e nell’alimentazione bilanciata. Partendo proprio da quest’ultima, un adeguato apporto calorico aiuta ad accelerare il processo di guarigione dei tessuti. Se l’alimentazione non dovesse essere sufficientemente adeguata a fornire l’apporto di proteine e calorie, potrebbe essere necessario ricorrere ad un integratore alimentare specifico per la guarigione delle piaghe da decubito, utile a garantire il corretto apporto di vitamine e minerali e a contrastare gli effetti delle piaghe da decubito.
Per quanto riguarda la medicazione delle piaghe, sono molto efficaci i trattamenti con pasta lenitiva a base di aloe vera, burro di karité, amido di mais, oppure una pomata specifica per il trattamento locale delle ferite croniche. Inoltre, per il trattamento delle piaghe da decubito, si può applicare anche uno spray all’olio di melaleuca o una soluzione dermatologica ad azione lenitiva, igienizzante, astringente e riparativa delle zone colpite.
Rimedi per le piaghe da decubito
Per favorire la guarigione delle ulcere da pressione si può ricorrere a dei rimedi naturali che, però, non hanno alcuna conferma scientifica in merito alla loro efficacia. Fra questi, si annovera il bicarbonato di sodio, dalle proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie, il gel di aloe vera, il burro di karité e la farina d’avena, per merito della loro funzione cicatrizzante e rigenerante.
Infine, è sempre importante adottare dei rimedi quando ci si prende cura di una persona allettata, per prevenire la comparsa delle piaghe da decubito:
- far cambiare spesso posizione (circa ogni 1-2 ore);
- controllare accuratamente e spesso la pelle per accorgersi subito dei primi segnali di arrossamento;
- mantenere la pelle pulita e asciutta, tamponare delicatamente la pelle dopo la pulizia;
- cambiare frequentemente indumenti e lenzuola;
- utilizzare creme dense, che formano una barriera protettiva dall’umidità per la pelle sottostante;
- eliminare il tessuto morto con un’accurata pulizia.