Psoriasi

La psoriasi rientra tra le dermatiti croniche poiché, dopo la prima manifestazione, la patologia rimane persistente e duratura. Più precisamente, si tratta di una malattia infiammatoria autoimmune che interessa i tessuti, dall’andamento di tipo recidivo, che si evolve alternando fasi di miglioramento, riacutizzazione e attenuazione dei sintomi, anche fino alla completa scomparsa dei sintomi, ma senza che la persona infetta possa dirsi guarita definitivamente.

Cos’è la psoriasi

La psoriasi si manifesta con delle placche eritematose dalla forma rotondeggiante e rossa, delle aree ispessite dai bordi delimitati e simili a delle macchie gonfie e squamose dal colore grigio-biancastro. Nella maggior parte delle persone affette, queste placche si localizzano sui gomiti, sulle ginocchia, sul cuoio capelluto, sulla zona lombare della schiena, sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi, ma non è esclusa l’estensione a tutto il corpo. Addirittura, alcuni soggetti sono affetti da psoriasi alle unghie delle mani e dei piedi, psoriasi palpebrale o ai tessuti molli del cavo orale e dei genitali.

Sebbene i sintomi più frequenti siano comuni a molte malattie della pelle, l’aspetto estetico di questo disturbo dermatologico e la distribuzione delle lesioni ne facilitano la diagnosi di psoriasi: è sufficiente eseguire un esame clinico delle lesioni cutanee o, in caso di dubbio, l’esame istologico con il prelievo di un campione di tessuto.

La psoriasi non è contagiosa, non lascia cicatrici permanenti e la forma più comune è la psoriasi a placche, con eritemi e desquamazione. È generalmente legata ad altre malattie come la depressione, il diabete, alcune malattie cardiache e l’artrite: una piccola percentuale delle persone affette da psoriasi, infatti, soffre di un’infiammazione alle articolazioni che sfocia nell’artrite (chiamata artrite psoriasica), che rappresenta un problema debilitante.

Altre forme di psoriasi sono:

  • psoriasi guttata: si presenta con delle piccole lesioni puntiformi ed è la forma più comune che colpisce adolescenti e, raramente, bambini;
  • psoriasi pustolosa: si riconosce dalle pustole bianche che contengono globuli bianchi (dal pus non contagioso) e dal contorno arrossato;
  • psoriasi inversa: le lesioni sono rosse ma la pelle appare liscia e lucida, e spesso questo tipo è associato ad altre forme psoriasiche;
  • psoriasi eritrodermica: la pelle infetta è di colore rosso acceso, il prurito e il dolore sono forti, avviene la desquamazione; è la forma più rara di psoriasi, molto grave, che potrebbe anche causare la morte e colpisce i soggetti già affetti da psoriasi a placche.

Sintomi della psoriasi

Le lesioni della psoriasi si manifestano in maniera più o meno grave e dalle dimensioni varie; interessano maggiormente la cute in corrispondenza delle articolazioni, più fragile e soggetta a spaccarsi. Queste lesioni provocano bruciore e prurito anche intensi, ma esistono casi che segnalano difficoltà di movimento articolare e stress emotivo.

La psoriasi causa un notevole disagio psicologico nelle persone affette da questa patologia, oltre che fisico, per via della sua visibilità estetica: non sono rare, infatti, le manifestazioni di frustrazione, insonnia, difficoltà lavorative, problemi relazionali, difficoltà sessuali e depressione (nei casi più gravi, addirittura, di premeditazione del suicidio), poiché il tipo di malattia incide sulla percezione dell’immagine di sé, fino ad avere un impatto significativo sulla qualità di vita.

Cause della psoriasi

Gli studi scientifici non si sono ancora espressi chiaramente sulle cause che determinano la comparsa della psoriasi. È certo, però, che si tratti di un malfunzionamento del sistema immunitario che, per errore, invece di difendere l’organismo dalle aggressioni esterne, attacca le cellule sane della pelle.

Secondo il regolare funzionamento, in pratica, l’organismo produce nuove cellule negli strati più profondi della pelle, che servono a sostituire quelle più esterne e prossime all’eliminazione; questo processo è graduale, e ci vogliono circa 3-4 settimane per far emergere le cellule verso l’alto. In una condizione di danneggiamento della pelle (che avviene nella persona affetta da psoriasi), questo iter si svolge in 7 giorni, ma le nuove cellule non sono ancora pronte per raggiungere la superficie, dunque ne consegue che sulla pelle compaiono le placche squamate e pruriginose.

Il motivo di questo evento è legato ad un mix di fattori genetici – la psoriasi è una malattia legata alla predisposizione familiare – e ambientali. Infatti, a determinare la comparsa della patologia, si aggiungono altri fattori scatenanti:

  • traumi della pelle (irritazione, tagli, punture d’insetti, ustioni solari);
  • secchezza della pelle;
  • infezioni da candida;
  • infezione da streptococco (che causa la psoriasi guttata);
  • infezioni delle vie respiratorie;
  • malattie del sistema immunitario (HIV);
  • stress emotivo di varia natura (per questo è anche detta psoriasi da stress);
  • obesità;
  • cambiamenti ormonali (pubertà e menopausa);
  • cambiamenti climatici;
  • assunzione di farmaci (betabloccanti, litio, clorochina, ACE-inibitori, indometacina, terbinafina, antinfiammatori);
  • consumo di alcolici e di tabacco.

Come curare la psoriasi

Purtroppo non esiste ancora una cura definitiva per la psoriasi, ma piuttosto si parla di trattamenti –impiegati in base alle caratteristiche della patologia, della sua propagazione e del paziente – che hanno lo scopo di tenere sotto controllo la psoriasi:

  • Trattamento topico: la psoriasi viene trattata localmente nelle forme più lievi, applicando creme per la psoriasi e utilizzando uno shampoo adatto, prodotti a base di corticosteroidi, retinoidi, catrame, antralina, di vitamina D e sostanze emollienti.
  • Fototerapia: l’esposizione alle radiazioni UV in ambiente medico controllato migliorano i sintomi della psoriasi.
  • Terapie sistemiche: se i primi due trattamenti non hanno dato risultati poiché il caso di psoriasi è piuttosto grave, è necessario assumere farmaci per via sistemica a base di metotrexate, ciclosporina e acitretina.

Rimedi della psoriasi

Ad impattare sulla cura e le manifestazioni cutanee della psoriasi è anche l’alimentazione e lo stile di vita delle persone infette. C’è da dire, però, che non vi è un elenco dei cibi da evitare o quelli più indicati, poiché quello che potrebbe essere un fattore scatenante per qualcuno, potrebbe non esserlo per qualcun altro.

In generale, comunque, è bene ricorrere ai rimedi sulla prevenzione cardiovascolare e metabolica, basando l’alimentazione sulla dieta mediterranea, quella che più riesce a contenere la gravità della patologia. Se ad essere affetto è una persona obesa, è più indicata una dieta ipocalorica che, oltre a migliorare i sintomi della psoriasi, ne migliora anche la qualità della vita, ancor di più se si associa anche l’attività fisica.